lunedì 18 gennaio 2010

Come interagiamo all'interno di Lilith e su cosa ci basiamo

Il gruppo Lilith ha inizialmente come collante un problema comune specialmente relativo ai Disturbi dell'Alimentazione, ma anche a tutti i disturbi ad esso correlati (disturbi di personalità, fobici ecc.)

La possibilità di superamento del sintomo, che spesso fa da motore di ingresso nel gruppo, acquisisce poi, proprio grazie al gruppo, nuovi significati; infatti durante il percorso collettivo, si porrà gradualmente e spontaneamente l'accento sull'accoglienza reciproca e sul sentire le emozioni dell'altro e sul riconoscimento dei propri personali talenti e possibilità.

In un primo momento, l'essere ascoltati, ascoltati davvero, o viceversa essere rispettati nel proprio silenzio è la risposta, l'unica risposta, che si cerca; ed è ciò su cui si fonda la base sicura, che consente di passare ad una dimensione comprensiva anche dell'ascolto attivo.

Successivamente si auspica ad un ascolto reciproco più attivo: l'altro è specchio di sé e in esso si ritrovano parti significative del proprio essere, della propria modalità di essere. All'altro si concede l'ascolto, nella misura in cui lo si richiede per sé: orizzontale, reciproco, non giudicante, privo di pregiudizi. E sano.


A differenza di un setting di terapia individuale o di terapia di gruppo, la democraticità del contesto di auto-aiuto ed il mettersi in gioco apertamente da parte di tutti i membri, consente a ciascuno di ascoltare in modo attivo e di poter rispondere, secondo modalità che via via si diversificano da quelle tipiche della propria vita fuori dal gruppo.

In questo tipo di relazione d'ascolto i sentimenti di autoefficacia, consapevolezza e capacità di problem solving; il fronteggiare alcune delle situazioni che prima erano mutilanti del proprio essere diviene spontaneamente una possibilità che va a consolidarsi sempre più e con modalità diversificate da soggetto a soggetto, durante il proprio personale percorso evolutivo.

Nessun commento:

Posta un commento